Avvenire di Calabria

Da poco nominato Rettore del Seminario arcivescovile Pio XI il sacerdote ha lasciato la comunità parrocchiale

San Giorgio Extra saluta don Pangallo, il sacerdote: «In 24 anni siamo cresciuti insieme»

di Redazione web

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Ventiquattro anni spesi instancabilmente alla sequela di Cristo nella missione pastorale a servizio della comunità parrocchiale. Periodo durante il quale sono fioriti gruppi, attività e iniziative. Il 12 settembre scorso, per la Parrocchia di San Giorgio Martire è stato un giorno particolare e dalle tante emozioni. Non solo perché si è celebrata la festa del Santissimo nome di Maria, per Reggio Calabria, fulcro della festa della Madonna della Consolazione. Quel giorno, infatti, è coinciso con il saluto alla comunità di don Antonino Pangallo, dallo scorso 31 luglio nominato da monsignor Morrone rettore del Seminario arcivescovile San Pio XI.


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Una chiesa gremita, anche se nel rispetto delle norme anti-Covid, ha abbracciato commossa il proprio parroco. Tra sorrisi e lacrime, applausi e pianti, durante la celebrazione eucaristica, presieduta proprio da «don Nino». È il giorno del saluto, ma anche del ringraziamento. Come guida e pastore, don Nino Pangallo «ci ha amato e guidato, ci ha conosciuto uno per uno per nome». Si è interessato «di tutte le situazioni, anche difficili, presenti nella complessa realtà del nostro territorio». È il toccante messaggio che muove dai fedeli della parrocchia. È il tempo del cambiamento e del distacco. Uno di quei momenti della vita in cui si provano sentimenti contrapposti, «gioia e tristezza e tristezza».

Dal canto suo, un altrettanto commosso don Nino Pangallo, nella sua omelia ha dato coraggio ai fedeli. Tante le certezze conquistate durante il comune cammino ha detto. «La nostra comunità ha messo in atto una fede matura. La fede senza le opere rischia di essere un’ideologia e le opere devono esprimere la fede», ancora don Nino.

«Che cos’è la parrocchia se non uno spazio dove poter sperimentare la signoria di Gesù. Sperimentare che lui è il Salvatore, e se questo è passato a voi attraverso di me, grazie, e se questo è passato da voi a me, grazie, perché cresciamo insieme, siamo cresciuti insieme».

Il parroco «non è il salvatore, Gesù è il Salvatore. Tutti abbiamo bisogno di essere salvati ogni giorno», ha aggiunto don Pangallo, esortando ancora la comunità ad accogliere il nuovo parroco don Claudio Roberti e con lui ripartire «camminando insieme».


PER APPROFONDIRE: La lotta alle povertà, don Nino Pangallo: «Occorre accelerare»


Parole accompagnate da applausi e pianti e dal ringraziamento di suor Rebecca e suor Giacinta della comunità di Nostra Signora di Usambara Tanzania e, poi, don Seram, il viceparroco. Infine, il grazie dell’intera comunità affidato alla segretaria del Consiglio Pastorale, Mimma Calabrò: «Diciamo grazie al Signore, per il grande dono della presenza di don Nino, e a don Nino per tutto ciò che è stato e che continua ad essere».

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