Avvenire di Calabria

La Settimana Santa inizia con una rievocazione che coinvolgerà l'intera comunità aspromontana domenica pomeriggio

Santo Stefano in Aspromonte, tutto pronto per la “Passione di Cristo”

Parla il parroco don Vincenzo Attisano: «Tanti i contenuti di fede legati ad un evento che ha riacceso entusiasmo nella comunità»

di Redazione Web

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La Pasqua è alle porte, il tempo di passione è iniziato e Santo Stefano in Aspromonte di passione ne sta dimostrando davvero tanta. La Settimana Santa si apre con una imponente manifestazione che ne ripercorre i momenti salienti.

Fremono i preparativi di un’intera comunità che, da settimane, sta organizzando “La passione di Cristo”. L'evento promosso dalla parrocchia e dal comune di Santo Stefano in Aspromonte è in programma domenica 2 Aprile, alle ore 16:00.


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Un’attesa che vale la pena vivere, oltre 100 personaggi in vestiti d’epoca e di ogni fascia d’età, coinvolti nella rappresentazione che consta dell’ingresso a Gerusalemme fino alla Risurrezione percorrendo tutte le tappe della Passione. Mamme, papà, nonni, ragazzi e bambini stanno facendo del loro meglio per impersonificare l’evento che segna la Santa Pasqua.

La Passione di Cristo spiegata dal parroco don Vicenzo Attisano

Un Santo Stefano che, ancora una volta, dimostra le sue capacità di paese determinato e all’avanguardia, pronto a mettersi in gioco per regalare a tutti gli spettatori un pomeriggio di emozioni che, a parole, non è semplice illustrare.

Il tutto sotto la super visione e l’impegno costante di don Vincenzo Attisano che, da 5 mesi, è il parroco della piccola cittadina e sta impegnando anima e cuore in questo maestoso progetto.

Da dove nasce l’idea di rappresentare la Passione di Cristo?

Ho proposto alla comunità di Santo Stefano in Aspromonte, la realizzazione di questo evento in programma per il 2 aprile alle ore 16, affinché potesse coinvolgere i fedeli vicini all’ambito parrocchiale ma soprattutto per avvicinare anche con i “lontani”.

Come è stata accolta questa idea?

La proposta ha trovato da subito il consenso dell’intera comunità, con la piena collaborazione dell’Amministrazione Comunale e di tutte le Associazioni presenti sul territorio, creando entusiasmo, voglia di mettere in gioco la propria creatività, i propri talenti e soprattutto la voglia di tornare a stare insieme. La “conquista” più grande, di fatto, è vedere un’intera comunità mobilitata per l’ottima riuscita dell’evento attraverso un percorso di condivisione prima di tutto di fede, di valori cristiani, di cultura e di corresponsabilità nel bene comune.

Una rappresentazione “imponente” che coinvolge, possiamo dire, un intero paese.

La Passione di Cristo, vedrà in scena centoventi personaggi in costumi d’epoca, di ogni età, giovani, intere famiglie, per le vie del centro storico rappresentando tutte le tappe che ripercorrono la vita di Cristo dall’Ingresso a Gerusalemme fino alla Risurrezione. Tutto verrà interpretato dal vivo, creando un’atmosfera surreale in cui i numerosi spettatori previsti che affluiranno, si troveranno a vivere un’esperienza che supera la semplice rappresentazione teatrale.

Qual è il significato della rappresentazione della Passione di Cristo?

L’evento porta in sé certamente contenuti di fede che aiutano ad una riflessione personale, ed anche una ricaduta sociale e culturale di rilievo su tutto il territorio aspromontano, proprio per la ricchezza del percorso che sta portando alla realizzazione.


PER APPROFONDIRE: Seminario Pio XI, la Passione “rivive” con i canti di monsignor Frisina: l’evento domenica


Da diverse settimane un gruppo di donne del paese ha creato un laboratorio sartoriale per la realizzazione di tutti i costumi; i giovani hanno aperto un “cantiere” su tutto il centro storico per realizzare le scenografie; si prova tutte le sere al termine delle proprie attività per essere pronti al meglio, dal momento che nessuno di loro ha mai fatto teatro in modo professionale.

Anche l’aspetto coreografico ha, però, un suo significato?

La realizzazione dell’evento, che raggiunge livelli da vero e proprio Kolossal, ha riacceso l’entusiasmo che ha riacceso in tutta la comunità ed un profondo senso civico e di appartenenza.

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