Venerdì Santo, il giorno della morte di Dio
Oggi la Chiesa commemora la Passione e morte di Gesù che ha sacrificato la propria vita per redimere dai peccati l’umanità intera.
Si celebra oggi la Giornata Internazionale della Scienza per la Pace e lo Sviluppo, istituita dall'UNESCO (Organizzazione delle Nazioni Unite per l’Educazione, la Scienza e la Cultura) nel 2001. Il tema scelto quest'anno si lega alla più stretta attualità.
La ricorrenza, celebrata il 10 novembre di ogni anno, intende dare risalto a tre aspetti fondamentali: il ruolo significativo della scienza nella società, la necessità di coinvolgere un pubblico ampio nel dibattito sulle questioni scientifiche emergenti e l’importanza e la rilevanza della scienza nella nostra vita quotidiana.
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La Giornata, come occasione di incontro tra la il mondo scientifico e la società, mira a informare i cittadini sugli sviluppi scientifici. Si tratta inoltre, di un’opportunità per mettere in risalto il ruolo degli scienziati nel far comprendere al meglio questo straordinario ma fragile pianeta, che chiamiamo “casa”, e nel rendere le nostre società più sostenibili.
La ricorrenza ha contribuito anche a promuovere la cooperazione tra scienziati che vivono in regioni segnate dai conflitti, ad esempio con la creazione dell’Organizzazione israelo-palestinese della scienza (IPSO). Il tema della Giornata di quest’anno è “Scienze di Base per lo Sviluppo Sostenibile”.
Incontrare gli scienziati «è un grande dono di speranza per l’umanità. Mai come in questo tempo si avverte il bisogno di un rilancio della ricerca scientifica per affrontare le sfide della società contemporanea». Le parole di papa Francesco pronunciate al meeting di Teramo nel maggio dello scorso anno "La Scienza per la Pace", risuonano quanto mai attuali.
Per «sviluppare il desiderio della conoscenza che si nasconde nel cuore di ogni uomo e di ogni donna», come è scritto nell’enciclica Fratelli Tutti, è perciò necessario, ancora Bergoglio, «che la ricerca scientifica metta a servizio di tutti le proprie indicazioni, ricercando sempre nuove forme di collaborazione, di condivisione dei risultati e di costruzione di reti».
«Tra fede e scienza - ribadisce papa Francesco - non può e non deve esistere contrapposizione». Senza trascurare il rischio che «il progresso scientifico vena considerato l’unico approccio possibile per comprendere un aspetto della vita, della società e del mondo», tuttavia per il Santo Padre è fondamentale, nella realtà presente, «la pluralità dei saperi che nella loro specificità contribuiscono a far crescere una nuova cultura capace di costruire la società promuovendo la dignità e lo sviluppo di ogni uomo e di ogni donna».
Nel rivolgersi, in particolare, agli scienziati Francesco chiede loro di «accompagnare la formazione delle nuove generazioni insegnando loro a non aver paura della fatica della ricerca. Anche il Maestro si fa cercare: Lui infonde in tutti la certezza che quando si cerca con onestà si incontra la verità. Il cambiamento d'epoca ha bisogno di nuovi discepoli della conoscenza e voi, cari scienziati, siete i maestri di una nuova generazione di costruttori di pace».
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La scienza, infatti, per il Papa, «è una grande risorsa per costruire la pace» e compito dello scienziato è «testimoniare come sia possibile creare un nuovo legame sociale», impegnandosi «a rendere la ricerca scientifica prossima a tutta la comunità, da quella locale a quella internazionale, e che insieme è possibile superare ogni conflitto».
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