Avvenire di Calabria

Spiritualità: Cascia, tutto pronto per la festa di Santa Rita. Suor Cossu (badessa), “abbiamo un Papa in famiglia, sempre stato molto vicino alla nostra comunità”

di Redazione Web

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Il 22 maggio Cascia celebra la festa di Santa Rita, una delle Sante più amate nel mondo, simbolo di perdono, pace e speranza. Un appuntamento spirituale e popolare che ogni anno richiama migliaia di pellegrini da tutto il mondo. A rendere ancora più speciale l’edizione di quest’anno è un ricordo particolarmente significativo: nel 2024 a presiedere il pontificale fu il card. Robert Prevost, oggi Papa Leone XIV, da sempre profondamente legato alla comunità del monastero di Cascia. “Solo un anno fa – ricorda suor Maria Grazia Cossu, madre badessa del Monastero – l’allora card. Prevost era qui con noi per celebrare la festa di Santa Rita, come aveva fatto già in passato da priore generale e da vescovo. È sempre stato molto vicino alla nostra comunità. Per noi è una doppia festa: la Chiesa ha un nuovo successore alla Cattedra di Pietro e questo Papa viene dalla nostra famiglia agostiniana. Abbiamo un Papa in famiglia”.
Il 20 maggio verranno presentate le quattro “Donne di Rita”, cui verrà assegnato il riconoscimento internazionale Santa Rita, che dal 1988 dà visibilità e voce a donne che, come la Santa, vivono nella quotidianità valori universali come la pace, il dialogo, la solidarietà, il perdono. Persone comuni ma capaci – spesso nel silenzio – di trasformare la sofferenza in forza, l’ingiustizia in impegno, la fede in speranza concreta per sé e per gli altri. Le figure che, con la loro testimonianza di vita, incarnano i valori della Santa degli impossibili sono: Marina Mari, suor Rita Giaretta, Yuliia Kurochka e Vittoria Scazzarriello.
Marina Mari, cresciuta nell’Alveare del Monastero di Santa Rita come “Apetta”, nel 2003 mentre si recava al lavoro, ha avuto un grave incidente stradale che le ha causato danni psico-fisici permanenti: invece di chiudersi nella sofferenza, Marina ha trovato la forza per donarsi ancora più agli altri. Riceve il riconoscimento internazionale Santa Rita da Cascia 2025 per aver trasformato una profonda sofferenza personale in impegno a servizio degli altri, diventando voce per chi non ha voce, in particolare per le donne e i lavoratori più fragili.
Suor Rita Giaretta, originaria del vicentino, vive oggi a Roma, nel quartiere Tuscolano, dove al sesto piano di Casa Magnificat accoglie le donne vittime della tratta, offrendo loro non solo rifugio ma una concreta possibilità di rinascita. Riceve il riconoscimento internazionale Santa Rita da Cascia 2025 per aver donato la propria vita all’accoglienza e al riscatto di queste donne, restituendo loro dignità, libertà e futuro.
Yuliia Kurochka, 47 anni, è cristiana ortodossa, membro della Comunità di Sant’Egidio e rifugiata a Roma dal marzo 2022: riceve il riconoscimento Santa Rita 2025 per aver scelto la via della pace e del servizio anche nella tragedia della guerra, aiutando altri rifugiati e di-ventando artigiana di riconciliazione e speranza credendo nel potere del dialogo e del cuore che non si chiude alla sofferenza altrui.
Vittoria Scazzarriello, medico di origini tarantine, ha vissuto la malattia del marito con spirito profondamente cristiano, facendo della sua esistenza una testimonianza autentica di amore, sacrificio e fede. Riceve il Santa Rita per aver vissuto con amore, forza e fede la prova della malattia del marito, trasformando il dolore in dono e la cura in vocazione.
Il 22 maggio, giorno della festa liturgica di Santa Rita, il momento più atteso sarà il pontificale, in programma alle ore 11 presso la Sala della Pace, presieduto dal card. Baldassare Reina, vicario generale per la diocesi di Roma. Al termine della celebrazione, seguiranno la tradizionale supplica a Santa Rita e la benedizione delle rose, simbolo del miracolo della fioritura che accompagna la fede dei devoti in tutto il mondo.

Fonte: Agensir

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