
Leone XIV: ai giovani di Košice, “non abbiate paura di testimoniare che siete cristiani”
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Si è svolto questa mattina, presso l’Università Sapienza di Roma, l’incontro dal titolo “Etica e poetica dello sport”, che ha avuto come protagonisti il card. Gianfranco Ravasi, già presidente del Pontificio Consiglio della Cultura, e Luca Pancalli, presidente del Comitato italiano paralimpico (Cip) e candidato alla presidenza del Coni. L’incontro si è svolto nell’ambito del Master Sapienza in Diritto e sport ed è stato promosso dalla Fondazione Giovanni Paolo II, dal Cortile dei Gentili e patrocinato dal Centro Sportivo Italiano – Comitato di Roma. “In un tempo segnato da incertezze e disillusione, lo sport può restituire senso alla fatica, visione alla costanza, dignità al tentativo. È palestra di speranza proprio perché insegna che il risultato non è mai separabile dal percorso che lo precede – ha dichiarato Luca Pancalli, presidente del Cip -. I grandi campioni hanno un ruolo culturale: non sono solo protagonisti dello sport, ma interpreti del tempo in cui vivono. Possono ispirare comportamenti, generare identità condivise, accendere possibilità. La visibilità è fondamentale, ma non basta. Serve credibilità, umanità, coerenza tra i gesti e i valori che si testimoniano. Credo che la storia ci abbia insegnato che la rappresentazione dello sport non sia mai stata avulsa dalla realtà. Lo sport è sempre stato strumento della politica, ma se ha la forza di restare fedele alla propria vocazione originaria, allora sì che può diventare strumento importante per la società, ancora fortemente condizionata dall’apparire piuttosto che dell’essere”. Il card. Gianfranco Ravasi – che si è definito nei confronti dello sport un credente non praticante – ha parlato della poetica dello sport: “C’è una componente nello sport che è alla base dell’antropologia umana ed è il gioco, la gratuità, la libertà e la genialità del gioco. Oggi purtroppo stiamo perdendo tutto questo perché i videogiochi stanno castrando la creatività del gioco. Alla bulimia dei mezzi corrisponde un’anoressia dei fini”. L’incontro, moderato da Katia Arrighi, Osservatorio per il Lavoro Sportivo, e Daniele Pasquini, presidente della Fondazione Giovanni Paolo II per lo Sport, ha visto presenti personalità del mondo dello sport, dell’università e della Chiesa: Antonella Polimeni, rettrice Sapienza Università di Roma, Cristina Limatola, pro-rettrice Sport e Benessere Sapienza Università di Roma, Oliviero Diliberto, preside della Facoltà di Giurisprudenza, Stefano Bellomo, direttore del Master in Diritto del Lavoro, Domenico Mezzacapo, direttore del Master in Diritto e Sport, Maria Alessandra Livi, membro del gruppo Safeguarding del Coni, don Michele Gianola, direttore dell’Ufficio nazionale per le vocazioni della Cei e Giorgio Sandulli, Master in Diritto e Sport.
Fonte: Agensir

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