Avvenire di Calabria

Il direttore della Soseteg, azienda reggina attiva lungo tutto lo Stivale, commenta le ripercussioni della guerra su beni e servizi

Superbonus, l’analisi di un tecnico: «Caro prezzi, c’è molta speculazione»

Le agevolazioni fiscali trainano un settore imprenditoriale che conosce un’operazione di equità tra nord e sud del Paese

di Federico Minniti

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Superbonus, l’analisi di un tecnico: «Caro prezzi, c’è molta speculazione». Il direttore della Soseteg, azienda reggina attiva lungo tutto lo Stivale, commenta le ripercussioni della guerra su beni e servizi.

Superbonus, l’analisi di un tecnico: «Caro prezzi, c’è molta speculazione»

Walter Curatola è il direttore tecnico della Soseteg, un’azienda edile reggina che si sta distinguendo anche fuori dai “confini” regionali con diversi cantieri attivi al Centro e Nord Italia. In uno dei loro ultimi cantieri in zona Itria è apparso anche un murales che ritrae i giudici Falcone e Borsellino: «È un segnale per Reggio, ce la possiamo fare: noi abbiamo 40 dipendenti, tutti giovani che hanno scelto di non lasciare la città». Lo abbiamo intervistato per conoscere da vicino lo sviluppo del Superbonus (sotto il punto di vista delle aziende che lo devono realizzare) e l’eventuale incremento dei prezzi dovuti alla crisi energetica scaturita all’indomani dello scoppio del conflitto tra Russia e Ucraina.

C’è molto dibattito sul Superbonus. A suo avviso è una misura opportuna?

Il Superbonus è quanto mai attuale anche alla luce del conflitto in Ucraina. Una guerra che ci coinvolge in prima misura sotto il profilo emotivo, ma anche rispetto all’approvvigionamento energetico. La transizione ecologica è centrale, quindi, per il futuro dell’Italia e dell’Europa.


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L’Italia viene descritta sempre come l’ultima ruota del carro. È veramente così?

In realtà, nel nostro Paese il processo è già partito coniugandolo con l’ammodernamento del comparto edilizio. Possiamo dire che il Superbonus è stato un toccasana per le imprese, specialmente dopo i mesi durissimi dell’emergenza coronavirus. Provare per credere è la stima della crescita del Pil nonché una ripresa fortissima dell’edilizia quale motore trainante dell’economia italiana. Inoltre, se vogliamo aggiungere un altro elemento di valutazione, il Superbonus è uno strumento di equità sociale.

In che senso?

I prezzari sono calmierati in tutta Italia, i lavori che vengono fatti a Milano vengono pagati come quelli fatti a Reggio Calabria. Lo stesso possiamo dire per ingegneri, architetti o geometri. Un fatto per nulla scontato.

Nessuna difficoltà nell’applicare le agevolazioni, quindi?

Noi svolgiamo la funzione di General contractor in diversi cantieri e possiamo dire che il Superbonus funziona e funziona bene. Inoltre, tornando al tema dell’efficientamento energetico, vale la pena ricordare che l’energia prodotta in eccesso rispetto al fabbisogno abitativo dai pannelli fotovoltaici viene ceduta allo Stato. Insomma è come se stessimo concedessimo i nostri tetti, altrimenti inutilizzabili, alla collettività.


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Rispetto all’incremento dei costi delle materie prime lei è preoccupato?

Sfatiamo il mito che il Superbonus «costa di più». Gli aumenti che molti cittadini riscontrano sono dovuti ai prezzari calmierati. D’altro canto registriamo che, rispetto ad alcuni materiali, è in atto una vera e propria speculazione con l’innalzamento immotivato dei costi già all’ingrosso. Lo stesso che, adesso, avviene col carburante: il prezzo del barile è uguale a quello del 2008 come quando pagavamo il gasolio a 1 euro e 46 centesimi. Certo, sarei irrealista se dicessi che i primi effetti della guerra non stanno arrivando anche dalle nostre parti. Ma non parlerei tanto di prezzo...

E di cosa?

Dovremmo concentrarci sull’approvvigionamento. Ci sono fornaci che, in seguito all’aumento del costo del gas, hanno chiuso perché non riescono più a produrre il gres porcellanato al prezzo di mercato. Serve, in tal senso, un intervento governativo per garantire le produzioni nonché di applicare proroghe rispetto alle agevolazioni. Mi riferisco, in particolare, al Superbonus per le abitazioni unifamiliari dove è praticamente impossibile l’avanzamento dei lavori necessario al prossimo 30 giugno.

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