Avvenire di Calabria

Ue-Italia: Metsola (Parlamento), “l’Europa non può vivere di nostalgia, dobbiamo rinnovare il nostro impegno e orientarlo al futuro”

di Redazione Web

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Dopo la prima giornata in Italia, a Bologna e Parma, oggi la presidente dell’Europarlamento, Roberta Metsola, è a Maranello (Ferrari) e poi a Torino (evento “Piemonte e l’Europa: innovazione e alta formazione per lo sport”). Domani, infine, sarà a Milano (Università cattolica) e Bergamo (Kilometro Rosso). Rivolgendosi al Collegio europeo di Parma, la presidente del Parlamento europeo ieri ha affermato che “il futuro dell’Europa è nelle mani degli europei” e ha aggiunto che l’Europa “deve essere pronta per il futuro”. All’inizio del suo intervento ha ricordato e reso omaggio al suo predecessore, lo scomparso David Sassoli, “e spero che sarebbe orgoglioso del nostro Parlamento e del lavoro che noi stiamo facendo”.
Del lungo discorso tenuto a Parma, è interessante sottolineare la parte in cui Metsola si è confidata con gli studenti: “Prima di iniziare la mia lectio voglio dirvi una cosa: ogni volta che mi rivolgo a degli studenti, non posso fare a meno di ripensare ai miei anni universitari. Mi candidai alle mie prime elezioni europee mentre stavo ancora studiando, con grande preoccupazione dei miei genitori. Loro volevano per me qualcosa di stabile. Ma io sentivo una vocazione. Un dovere. Avevo tante idee. Tanta speranza. Desideravo contribuire. Ed ero motivata a cambiare le cose. Ventuno anni dopo, sento ancora quella vocazione. Ogni giorno. E quel senso di responsabilità è diventato ancora più forte dopo quello che gli elettori ci hanno chiesto alle elezioni europee dello scorso giugno, quasi un anno fa. Il messaggio non poteva essere più chiaro: molti si sono sentiti spinti troppo oltre, troppo in fretta. Dati per scontati. Inascoltati e non apprezzati. È vero che l’Europa in cui credevano – quella che ha ispirato i vostri studi e anche i miei – era stata costruita per semplificare la vita delle persone. Ma lungo il cammino, l’Europa ha finito per dare l’impressione di valorizzare più il processo che lo scopo. Troppi si sentono lasciati indietro e faticano ad arrivare alla fine del mese con le risorse che hanno a disposizione. Troppe imprese affogano sotto la burocrazia e l’aumento dei costi. E troppi giovani non riescono a trovare un lavoro, o si chiedono se potranno mai permettersi una casa – so che sono anche le preoccupazioni di molti tra voi”.
“L’Europa non può vivere di nostalgia – ha concluso -. Non basta custodire il passato: dobbiamo rinnovare il nostro impegno, orientarlo al futuro e dotarci del coraggio necessario per affrontare le sfide che ci attendono. Ora è il momento di dare quella spinta che serve per il cambiamento – il cambiamento urgente che i cittadini ci chiedono. Ricostruire la fiducia, rinnovare quel patto sacro tra istituzioni e cittadini, riportare l’Europa nelle mani degli europei”.

Fonte: Agensir

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