Avvenire di Calabria

L'accaduto risale alla notte tra il 12 e il 13 ottobre. Immediatamente sporta denuncia. Su luogo si è recata la Polizia scientifica per i rilievi del caso

Vandali in azione contro l’Istituto per la famiglia “Gilberto Perri”

Dalla struttura filtra sconcerto per l'episodio che si incastra - a loro dire - in un clima da «caccia alle streghe» contro l'associazione e il proprio leader

di Redazione Web

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Vandali in azione contro l'Istituto per la famiglia "Gilberto Perri". L'accaduto risale alla notte tra il 12 e il 13 ottobre. Immediatamente sporta denuncia. Su luogo si è recata la Polizia scientifica per i rilievi del caso.

Vandali in azione contro l'Istituto per la famiglia "Gilberto Perri"

Hanno approfittato della notte per lanciare dei mattoni pieni contro gli infissi dell'Istituto per la famiglia "Gilberto Perri" di Catona. Ignoti potevano arrecare gravissimi danni all'incolumità degli ospiti della struttura che, una volta compreso l'accaduto, non hanno esitato ad allarmare le forze dell'Ordine.

Sul posto la Polizia scientifica ha consultato anche le immagini della videosorveglianza per provare a ricostruire l'accaduto. Grande paura tra operatori, volontari e ospiti della struttura finita al centro di diverse polemiche negli ultimi mesi.


PER APPROFONDIRE: Pedofilia, nuova bufera sul consigliere comunale Massimo Ripepi


Dalla struttura filtra sconcerto per l'episodio che si incastra - a loro dire - in un clima da «caccia alle streghe» che è divampato all'indomani di alcune indiscrezioni a carico di Massimo Ripepi, consigliere comunale e guida spirituale dell'associazione ''Gesù Cristo è il Signore'' di Catona che è l'anima pulsante dell'Istituto per la famiglia oggetto di intimidazione. L'Istituto per la famiglia "Gilberto Perri" si occupa di opere sociali a favore di soggetti svantaggiati.


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Sull'episodio è giunta anche la solidarietà del Forum provinciale del Terzo Settore di Reggio Calabria che, in una nota stampa, ha stigmatizzato il danneggiamento esprimendo la propria «condanna con fermezza il gesto intimidatorio».

Nella stessa nota, il Forum del Terzo Settore evidenzia come «la manifestazione del dissenso è un elemento di democrazia viva, le modalità violente di esprimerlo si collocano fuori dalla cornice di valori su cui si fonda la nostra Costituzione democratica nata dalla resistenza». Un riferimento ai fatti di sabato scorso contro la Cgil a Roma, ma anche un passaggio - neanche troppo velato - sulla presunta natura (attribuita dallo stesso Forum) del gesto intimidatorio.

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