Il primo Peace Circle Italiano sarà inaugurato a Fuscaldo
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I vescovi italiani lavorano per l'accoglienza dei profughi dall'Ucraina. Si è concluso il Consiglio permanente della Conferenza episcopale italiana (Cei), l'ultimo della presidenza Bassetti che si è congedato dai vescovi ringraziandoli per il cammino svolto insieme.
La guerra in Ucraina, che sta provocando morte e distruzione oltre ad alimentare tensioni e inquietudini a livello internazionale, è stata al centro delle riflessioni e delle preghiere del Consiglio Episcopale Permanente che si è riunito a Roma, dal 21 al 23 marzo, sotto la guida del Cardinale Presidente Gualtiero Bassetti.
Nel ribadire la disponibilità all’accoglienza dei profughi e nell’invocare un iter veloce di riconoscimento della protezione temporanea, i Vescovi – che venerdì 25 marzo si uniranno al Santo Padre per l’Atto di Consacrazione al Cuore Immacolato di Maria della Russia e dell’Ucraina – si sono soffermati sulla pace, richiamando il magistero pontificio e i documenti della CEI sul tema. Inoltre, hanno formulato la richiesta di manifestare la solidarietà della Chiesa che è in Italia alla Chiesa ucraina con un gesto concreto, la cui realizzazione è stata affidata al discernimento del Presidente, e di vivere un momento di preghiera per la pace durante le celebrazioni della Domenica delle Palme.
Durante i lavori, i Vescovi si sono concentrati sul Cammino sinodale che in tutte le Diocesi italiane ha permesso di attivare percorsi di ascolto e coinvolgimento di numerose persone e realtà, facendo riscoprire il senso di appartenenza alla comunità e mostrando il volto di una Chiesa accogliente e attenta. In vista delle prossime tappe, il Consiglio ha approvato il cronoprogramma elaborato dal Gruppo di Coordinamento nazionale che contiene le linee operative per raggiungere gli obiettivi prefissati per il primo anno.
Rientra in questo processo di ascolto anche il tema dei ministeri istituiti: è stata presentata infatti una prima Nota che recepisce le indicazioni magisteriali dei due Motu Proprio sui ministeri dell’Accolitato, del Lettorato e del Catechista, orientando la prassi concreta delle Chiese che sono in Italia e facendo sì che questi percorsi rientrino nell’alveo del Cammino sinodale in quanto opportunità per rinnovare la “forma Ecclesiae” in chiave più comunionale.
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Un approfondimento ha riguardato lo stato dell’arte delle attività di prevenzione, formazione e accoglienza per le vittime di abusi promosse attraverso i Servizi diocesani per la tutela dei minori e i 140 Centri d’ascolto già costituiti. Al riguardo, i Vescovi intendono promuovere una migliore conoscenza del fenomeno per valutare e rendere più efficaci le misure di protezione e prevenzione.
Nel riaffermare l’impegno a favore dei sofferenti e dei loro familiari, il Consiglio Permanente ha auspicato l’avvio di un dialogo costruttivo e scevro da polarizzazioni sterili sul fine vita. Nel corso dei lavori, è stata avviata una prima riflessione sull’adeguamento degli “Orientamenti e norme per i seminari” alla luce della “Ratio fundamentalis institutionis sacerdotalis” ed è stato presentato un report sui Tribunali Ecclesiastici e le strutture giuridico pastorali.
Distinte comunicazioni hanno riguardato l’iniziativa “Mediterraneo frontiera di pace”, il Congresso Eucaristico Nazionale (Matera, 22-25 settembre), le convenzioni con gli Istituti di Vita Consacrata, la traduzione dei testi eucologici delle memorie dei nuovi Dottori della Chiesa. Sono stati presi in esame alcuni adempimenti, tra cui l’approvazione del programma dell’Assemblea Generale (Roma, 23-27 maggio), del Messaggio per la Giornata del primo maggio, del calendario delle attività della Conferenza Episcopale Italiana per il prossimo anno pastorale, di alcune indicazioni amministrative riguardo al completamento di opere legate ai beni culturali ecclesiastici e all’edilizia di culto.
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Una particolare riflessione ha toccato il tema della fine dello stato di emergenza legata alla pandemia; sarà inviata una nota di indicazione da parte della Presidenza. Si è provveduto anche ad alcune nomine.
Un sentito e corale ringraziamento è stato espresso al Cardinale Presidente, al suo ultimo Consiglio Permanente, per la paternità con cui ha accompagnato la Chiesa che è in Italia in questi cinque anni.
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