Avvenire di Calabria

Don Giovanni Zampaglione, educatore di tantissimi giovani è intervenuto dopo l'ultimo episodio accaduto tra giovanissimi

Violenze e baby-gang, don Zampaglione: «Educatori, che rapporti abbiamo coi ragazzi?»

Ultimamente a Reggio Calabria è stato accoltellato un minore durante una rissa. Un fatto che ha interrogato il sacerdote

di Giovanni Zampaglione *

Share on facebook
Share on twitter
Share on whatsapp
Share on telegram
Share on facebook
Share on twitter
Share on whatsapp
Share on telegram

Violenze e baby-gang, don Zampaglione: «Educatori, che rapporti abbiamo coi ragazzi?». Don Giovanni Zampaglione, educatore di tantissimi giovani è intervenuto dopo l'ultimo episodio accaduto tra giovanissimi.

Violenze e baby-gang, don Zampaglione: «Educatori, che rapporti abbiamo coi ragazzi?»

In questi ultimi tempi è sempre più diffusa la convinzione che la nostra società attraversi una profonda crisi di valori. È una convinzione che purtroppo ha fondamenta. Viviamo nell'era della comunicazione e della globalizzazione, che porta i giovani ad essere sempre più uguali, ad avere gli stessi gusti, a condividere opinioni, obiettivi e valori modellati dalla musica, dai film e dalla televisione, la quale spesso trasmette programmi tutt'altro che educativi.


Non perdere i nostri aggiornamenti, segui il nostro canale Telegram: VAI AL CANALE


I valori familiari sono andati persi, come quelli dell'amicizia, della società. Ognuno pensa a se stesso e le virtù vengono sempre più spesso abbandonate. E ovunque cresce la violenza immotivata, l'egoismo, il dolore. Ultimamente a Reggio Calabria è stato accoltellato un minore durante una rissa. Ma ci rendiamo conto del mondo che stiamo costruendo? I genitori che ruolo hanno nell'educazione di questi ragazzi? Gli educatori che rapporto hanno con loro? Hanno una presenza reale nelle loro vite? 


PER APPROFONDIRE: Accoltellamento a Piazza Camagna, l’intervento di Antonio Marziale


Siamo noi tutti a dover aiutare soprattutto i più giovani, a indicare cammino in primo luogo di convivenza civile, di rifiuto della violenza. Anche in contesti a volte molto difficili, socialmente e culturalmente. Amare Dio è anche questo: aiutare chi si è smarrito, chi ha sbagliato, chi ha bisogno.


* Parroco di Roghudi e Marina di San Lorenzo

Articoli Correlati