Avvenire di Calabria

Dallo Stretto al Pollino cresce il disequilibrio tra domanda e offerta. Sistema Paese in ritardo, Sud molto indietro

Cercasi competenze digitali in Calabria, i dati sul mercato occupazionale

Solo nel 2021, quasi il 32% delle aziende nel reggino non hanno trovati esperti in ambito matematico e informatico

di Redazione Web

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Cercasi competenze digitali in Calabria, i dati sul mercato occupazionale. Dallo Stretto al Pollino cresce il disequilibrio tra domanda e offerta. Sistema Paese in ritardo, Sud molto indietro.

Cercasi competenze digitali in Calabria, i dati sul mercato occupazionale

È un mercato del lavoro sempre più alla ricerca di personale iper qualificato. In cui a marcare la differenza sarà la capacità dei lavoratori – per lo più di chi si accinge ad entrare nel mondo del lavoro – ad adeguarsi ai cambiamenti epocali in atto ormai da tempo.


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Secondo l’ultimo studio del Sistema Informativo Excelsior di Unioncamere e Anpal, realizzato in collaborazione con il Centro Studi delle Camere di commercio “Tagliacarne”, tre assunzioni su cinque programmate nel corso del 2021 dalle aziende italiane sono state richieste almeno competenze digitali di base. Nel reggino ad esempio il mismatch – cioè il disequilibrio tra domanda e offerta – nel reperire figure con capacità ad utilizzare linguaggi e metodi matematici e informatici nel corso del 2021 è stato pari al 31,9%. Un’area territoriale, sempre secondo lo studio Unioncamere-Anpal, che è la prima in Calabria per difficoltà delle imprese ad intercettare professionalità con queste competenze. Seguono il cosentino (29,5%), il catanzarese (28,4%), il vibonese (27,4%) ed infine il crotonese (26,2%). Più o meno le stesse percentuali hanno riguardato la ricerca non andata a buon fine di personale con competenze digitali, come l’uso di tecnologie internet, e la capacità di gestire e produrre strumenti di comunicazione visiva e multimediale.


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Ma anche per la difficoltà delle imprese di reperire figure con capacità di applicare tecnologie 4.0 per innovare processi produttivi. A pesare nelle difficoltà di incrociare domanda ed offerta di lavoro nei nuovi profili più elevati è il basso livello di competenze digitali che si registrano. Secondo l’ultimo rapporto Desi, l’Italia è al terz’ultimo posto per diffusione di competenze digitali: solo il 42 % delle persone di età compresa tra i 16 e i 74 anni possiede perlomeno competenze digitali di base (contro il 56 % dell’Ue) e solo il 22 % dispone di competenze digitali superiori a quelle di base (in Europa la media è al 31 %). E se l’Italia è in ritardo, il Sud e la Calabria in particolare anche su questo terreno viaggiano a una velocità ancor più ridotta rispetto alla media nazionale.

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