Avvenire di Calabria

Ricorre l'anniversario della Convezione internazionale sui diritti dei migranti approvata dall'Onu il 18 dicembre 1990

Giornata dei migranti, le diversità come ricchezza

La ricorrenza, occasione per riflettere sui drammi legati al fenomeno migratorio e per sottolineare la ricchezza culturale di cui sono portatori i migranti come ricorda il Papa

di Redazione Web

Share on facebook
Share on twitter
Share on whatsapp
Share on telegram
Share on facebook
Share on twitter
Share on whatsapp
Share on telegram

Si celebra oggi la Giornata internazionale per i diritti dei migranti, instituita dalle Nazioni unite nel 2000. La scelta della data fa riferimento al 18 dicembre 1990, giorno in cui l’Assemblea Generale ha approvato la Convenzione internazionale sulla protezione dei diritti di tutti i lavoratori migranti e dei membri delle loro famiglie.

Questa ricorrenza è occasione per riflettere sui drammi legati al fenomeno migratorio. Allo stesso tempo per sottolineare la ricchezza culturale di cui gli immigrati sono portatori e che ciascuno ha il dovere di conoscere per attivare una strategia di dialogo di grande importanza educativa e politica.


Non perdere i nostri aggiornamenti, segui il nostro canale Telegram: VAI AL CANALE


Non a caso, papa Francesco, in occasione della Giornata mondiale del migrante e del rifugiato celebrata dalla Chiesa il 25 settembre scorso, ha ribadito che «costruire il futuro con i migranti e i rifugiati significa anche riconoscere e valorizzare quanto ciascuno di loro può apportare al processo di costruzione».

«Nessuno dev’essere escluso – afferma il Papa – il progetto (di Dio) è essenzialmente inclusivo e mette al centro gli abitanti delle periferie esistenziali. Tra questi ci sono molti migranti e rifugiati, sfollati e vittime della tratta. La costruzione del Regno di Dio è con loro, perché senza di loro non sarebbe il Regno che Dio vuole. L’inclusione delle persone più vulnerabili è condizione necessaria per ottenervi piena cittadinanza»

«La presenza di migranti e rifugiati – ancora il Santo Padre – rappresenta una grande sfida ma anche un’opportunità di crescita culturale e spirituale per tutti. Grazie a loro abbiamo la possibilità di conoscere meglio il mondo e la bellezza della sua diversità. Possiamo maturare in umanità e costruire insieme un “noi” più grande. Nella disponibilità reciproca si generano spazi di fecondo confronto tra visioni e tradizioni diverse, che aprono la mente a prospettive nuove. Scopriamo anche la ricchezza contenuta in religioni e spiritualità a noi sconosciute, e questo ci stimola ad approfondire le nostre proprie convinzioni»


PER APPROFONDIRE: Poveri migranti: dal mondo alla Calabria, la storia si ripete


«Se vogliamo cooperare con il nostro Padre celeste nel costruire il futuro – ancora il Pontefice – facciamolo insieme con i nostri fratelli e le nostre sorelle migranti e rifugiati. Costruiamolo oggi! Perché il futuro comincia oggi e comincia da ciascuno di noi. Non possiamo lasciare alle prossime generazioni la responsabilità di decisioni che è necessario prendere adesso, perché il progetto di Dio sul mondo possa realizzarsi e venga il suo Regno di giustizia, di fraternità e di pace».

Articoli Correlati