Avvenire di Calabria

Tra regole e restrizioni, i gestori dei lidi e della movida reggina si adattano ad una nuova estate

I nuovi ritmi del divertimento estivo

Tatiana Muraca

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È ufficialmente iniziata la stagione estiva 2020. Un’estate decisamente diversa dal solito, arrivata dopo un periodo buio e nel pieno di un clima di incertezza. Tra paure e speranze, però, la bella stagione riapre con tante novità in merito ad eventi e stabilimenti balneari. Anche nel reggino gli imprenditori si stanno pian piano reinventando e talvolta cambiano addirittura il mood intorno a cui i locali sono nati. È il caso del lido El Caribe di Melito, noto per essere uno dei maggiori attrattori di divertimento della fascia ionica per i suoi beach party sulla spiaggia. Silvestro Palumbo, che si occupa dello stabilimento, sta facendo del termine “reinventarsi” un mantra. «Noi siamo un lido giovanile – ci dice – Organizziamo feste estive, che purtroppo ad ora sono vietate. Per evitare assembramenti, dunque, abbiamo dovuto cambiare l’idea stessa del locale. Niente più beach party domenicali o serali, ma aperitivi soft durante cui i clienti possono godersi un drink seduti al tavolo, a debita distanza. Ogni postazione composta da ombrelloni e lettini sarà 3,5 metri distante da un’altra e disinfettata di volta in volta. I clienti si dovranno identificare e il loro dati rimarranno registrati per 15 giorni. Per ciò che concerne il cibo ed il beverage, banditi i buffet e le file al balcone; consumazioni ai tavoli. Siamo forniti del kit per la misurazione della febbre e faremo entrare un numero di persone congruo alla grandezza della struttura, prestando come sempre particolare attenzione alle persone con disabilità con apposite pedane installate» Per le serate, invece, “Sile” Palumbo si aspetta più chiarezza, rimanendo comunque positivo e propositivo.

In merito alla movida, abbiamo ascoltato il parere di una professionista del settore, Laura Pizzimenti, che da anni si occupa di organizzazione di eventi a Reggio: «Noi che gestiamo le serate dobbiamo sottostare alle decisioni governative e a quelle del proprietario del locale. Quest’anno la tendenza sembrerebbe essere quella di un divertimento preserale, un saluto al sole che si protrae non fino a tarda notte». Anche Laura attende regole più certe per quanto riguarda le discoteche all’aperto, ma «di sicuro, noi non siamo vigili, per cui non potremo andare in giro a controllare capillarmente se le presunte distanze nel ballo verranno rispettate o meno. È il senso civico della gente che porta a superare questa situazione. Noi imprenditori siamo penalizzati anche dal comportamento delle persone che non capiscono e creano assembramenti in qualsiasi tipo di situazione, al di là della serata. Ci adegueremo a ciò che il Governo deciderà, anche se a volte la messa in pratica delle regole è improponibile parlando di discoteca».

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