Avvenire di Calabria

È stata scritta da Dario Romeo candidato nella lista a sostegno del candidato sindaco Maria Laura Tortorella

Il Patto Civico presenta la sua «Canzone per una città»

Redazione Web

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“Canzone per una città” esprime ciò che avrei voluto dire io, in prima persona, ai cittadini di Reggio. Sono nato a Modena da genitori reggini e ho sempre vissuto come mie le vicende della città e della sua provincia. Ho patito la tristezza del progressivo abbandono a se stesso del territorio a seguito dell’erosione della costa che ogni estate si assottigliava sempre di più, mi rattristo profondamente ogni volta che vedo divampare un incendio che distrugge ettari di flora, mi indigno quando vedo i cumuli di spazzatura ai bordi delle strade e ne provo vergogna quando invito qualche amico per le vacanze estive.

Mi fa anche tanta paura pensare che inevitabilmente molti abitanti rischiano di abituarsi a queste situazioni, a non notarle più.
Tutti questi disservizi sono solo la punta dell’iceberg, sono la manifestazione più appariscente di politiche che perseguono altri interessi che non sono quelli dettati dal bene comune, ma sono quelli delle lobby, delle varie zone grigie, dei professionisti che hanno perduto l’etica della loro professione o delle cosche.


Non voglio che tutto questo sia l’ultima parola. Penso che Patto civico, guidato da Maria Laura Tortorella, custodisca valori importanti, primo fra tutti la collaborazione di tutti all’edificazione del bene comune. Le mafie puntano a scardinare la fiducia reciproca e a Reggio la diffidenza tra le persone regna sovrana. Ciò si vede molto bene nell’imprenditoria: quanto è difficile fare cooperazione!

Eppure è solo l’unità che potrebbe portare a valorizzare il territorio e i suoi prodotti (penso innanzitutto al bergamotto ma ce ne sarebbero altri). Ebbene, a Reggio vige una cultura individualistica e diffidente. Questo è un atteggiamento comprensibile alla luce dell’alta densità mafiosa che controlla e avvelena il territorio e le relazioni. Ecco perché una lista civica che mette al centro la cooperazione e la relazione in vista del bene comune può, pian piano, svuotare di forza la le consuetudini di mafia e corruzione.

Io ho sempre vissuto in una terra, l’Emilia, nella quale la cooperazione è ai massimi livelli. Non dico che è tutto oro ma, mi si passi la battuta, argento si! Le cose vanno di gran lunga meglio. Con tutti i limiti che anche in Emilia esistono, tuttavia c’è amore e collaborazione e voglia di custodire e valorizzare il territorio. Se la costruzione di un nuovo palazzo rischia di abbattere una quercia secolare, è quasi sicuro che alcuni cittadini scrivano al Comune per segnalare la cosa. Questo significa interessarsi, custodire la bellezza, dare valore al proprio territorio e quindi a se stessi.
Credo in Patto Civico perché penso sia la priorità per Reggio formare col tempo una nuova mentalità, una nuova cultura, operare una conversione radicale che renda inefficace (almeno per lo più) la mentalità corrotta e mafiosa alla quale siamo purtroppo ormai assuefatti. Una politica non autoreferenziale, che collabora coi cittadini per il bene di tutti, questa è la proposta di Patto Civico che si rifà a concetti a me cari quali quello di sussidiarietà circolare.

È necessario liberarsi da tutto questo retaggio malato e tossico per edificare altro. Liberi per far rifiorire la bellezza, per dare cose buone ai nostri figli, per generare vita dal buono del passato, dai sacrifici onesti con cui molti dei nostri bisnonni e i nostri nonni hanno edificato la speranza, purtroppo tradita, di un futuro migliore per le nuove generazioni.

Dario Romeo
candidato nella lista Patto Civico
con Maria Laura Tortorella candidato sindaco

Autore e compositore di “Canzone per una città” Inno del Laboratorio politico Patto Civico

Canzone per una città *
Compositore e autore Dario Romeo

Liberi, liberi, liberi
liberi, liberi, liberi
Vorrei vedervi liberi, liberi, liberi
Vorrei vederci liberi, liberi da

Dalla paura, dall’usura, dalla spazzatura
dalle montagne in fumo e in fiamme sotto la calura
dall’acqua che non scende
e il figlio se ne sale
e hai voglia, hai voglia a dirgli che a Milano non c’è il mare
e hai voglia, hai voglia a dirgli che a Milano non c’è il mare

Liberi, liberi, liberi
liberi liberi liberi
Vorrei vedervi liberi, liberi, liberi
Vorrei vederci liberi, liberi da

La panza piena d’arroganza del più prepotente
la colpevole indolenza del “non cambierà mai niente”
case non finite e non colorate
e se sto male non portarmi all’ospedale
e se sto male non portarmi all’ospedale

Liberi, liberi, liberi
liberi, liberi, liberi
Vorrei vedervi liberi, liberi, liberi
Vorrei vederci liberi, liberi da

Antiche logiche, logge massoniche, emergenze croniche,
cronache nere, scambi di favore, il codice d’onore,
ha depredato, avvelenato terra, mare, mente e cuore
ma oltre il dolore, i guasti al depuratore,
già risuona una danza, respira ancora la speranza di sentirci

Liberi, liberi, liberi
liberi, liberi, liberi
Vorrei vedervi liberi, liberi, liberi
Vorrei vederci liberi, liberi per

ricostruire e riparar le strade e le coscienze
ricucire la fiducia persa tra la gente
restituire la bellezza saccheggiata
e per restituirla moltiplicata
e la restituiremo moltiplicata

Liberi, liberi, liberi
liberi, liberi, liberi
Vorrei vedervi liberi, liberi, liberi
Vorrei vederci liberi, liberi per

collaborare con il cuore e anche con le mani
sul buono del passato generar il domani
e con le nostre mani spezzare le catene
perché non si è liberi se non insieme
perché non si è liberi se non insieme.


*Inno della lista del
Laboratorio politico Patto Civico
con Maria Laura Tortorella
candidato sindaco

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