A Palazzo San Giorgio il convegno dell’Istat sul turismo
Durante l’incontro al Comune si è lavorato basandosi sull’analisi dei dati reali Il salone dei
di Alberto Baviera* - Nel mese di luglio, si stima che l’indice nazionale dei prezzi al consumo per l’intera collettività (Nic), al lordo dei tabacchi, registri una diminuzione dello 0,2% su base mensile e dello 0,4% su base annua (da -0,2% del mese precedente); la stima preliminare era -0,3%. È quanto comunica oggi l’Istat diffondendo i dati definitivi dei “Prezzi al consumo” a luglio 2020.
“A luglio - spiega l’Istat - si registra un’inflazione negativa per il terzo mese consecutivo (non era così da giugno 2016). Questo andamento continua a essere la sintesi di dinamiche opposte (forti flessioni, seppur meno ampie rispetto a giugno, dei prezzi degli energetici e crescita, più debole rispetto al mese precedente, di quelli degli alimentari)”.
Stando ai dati diffusi, infatti, l’inflazione negativa continua a essere dovuta all’andamento dei prezzi dei beni energetici, che registrano però una flessione meno marcata (da -12,1% a -10,3%), sia nella componente regolamentata (da -14,1% a -13,6%) sia in quella non regolamentata (da -11,2% a -9,0%). L’ampliamento della flessione si deve sia al rallentamento dei prezzi dei beni alimentari (da +2,3% a +1,3%), causato da entrambe le componenti (gli alimentari non lavorati, da +4,1% a +2,5%, gli alimentari lavorati da +1,2% a +0,6%), sia all’ampliarsi della flessione dei prezzi dei servizi relativi ai trasporti (da -0,1% a -0,9%).
L’“inflazione di fondo”, al netto degli energetici e degli alimentari freschi, e quella al netto dei soli beni energetici decelerano quindi rispettivamente da +0,7% a +0,4% e da +0,9% a +0,6%. L’inflazione acquisita per il 2020 è -0,1% per l’indice generale e +0,7% per la componente di fondo.
“Rallentano - aggiunge l’Istat - i prezzi dei beni alimentari, per la cura della casa e della persona (da +2,1% a +1,2%), mentre per quelli dei prodotti ad alta frequenza d’acquisto si osserva un’inversione di tendenza da +0,1% a -0,1%”.
L’indice armonizzato dei prezzi al consumo (Ipca) registra una diminuzione congiunturale pari a -0,7% e un aumento dello 0,8% rispetto a luglio 2019 (da -0,4% di giugno); la stima preliminare era +0,9%. “L’inversione di tendenza dell’Ipca - spiega la nota - si deve ai prezzi di abbigliamento e calzature la cui crescita su base annua accelera nettamente da +0,4% a +18,7%. È una dinamica dovuta all’avvio posticipato dei saldi estivi (dei quali il Nic non tiene conto) rispetto allo scorso anno (1° agosto nel 2020 nella maggior parte delle Regioni; 1° luglio nel 2019)”.
Infine, l’indice nazionale dei prezzi al consumo per le famiglie di operai e impiegati (Foi), al netto dei tabacchi, registra una diminuzione dello 0,1% su base mensile e dello 0,4% su base annua.
Durante l’incontro al Comune si è lavorato basandosi sull’analisi dei dati reali Il salone dei
È quanto emerge dall’ultimo censimento Istat. Reggio Calabria resta l’unica città sopra i 100 mila abitanti, ma continua a perdere residenti.
Uno scarto vistoso con ben oltre 21 punti percentuali secondo i dati I dati Istat
Tags: Istat