Avvenire di Calabria

Ogni crisi miete le sue vittime «Ho avuto contatti con degli usurai? Quando ti ritrovi da solo pensi che l’unica strada sia quella illegale»

La testimonianza: «Sommerso dai debiti, ecco come ce l’ho fatta»

Federico Minniti

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Cosa succede quando arriva un licenziamento o il fallimento della propria azienda? Ce lo racconta Enrico Romano, un reggino che ha vissuto sulla sua pelle il dramma del sovraindebitamento, condizione a un passo dall’usura. Enrico, oggi, ha ristrutturato il suo debito, grazie al supporto dello Centro d’Ascolto diocesano affiliato alla Fondazione anti–usura “San Matteo Apostolo” di Cassano allo Ionio. Dopo il Coronavirus si moltiplicano i segnali di difficoltà per tantissime famiglie di Reggio Calabria. Una strada alternativa agli strozzini c’è. Facciamocela indicare da chi, in quel vicolo cieco, ci era finito.

Facciamo un tuffo nel passato. Perché si è trovato in un mare di debiti?
Sostanzialmente sono vittima della crisi del 2008. All’epoca ero diretto tecnico di un’azienda edile che lavorava perlopiù per Enti Locali.

Poi cos’è successo?
Era il tempo in cui lo Stato non corrispondeva quanto dovuto e a pagare le conseguenze siamo stati noi lavoratori: l’azienda è fallita, mi sono ritrovato senza niente e sulle spalle un mutuo e due prestiti personali fatti per sostenere la prima casa e sostenere i costi della vita matrimoniale.

Che periodo della sua vita è stato?
Ancora oggi ho il magone: sono stati tre anni veramente difficili. Non mi sono trovato nessuno che mi potesse aiutare; non dico soltanto economicamente, ma anche moralmente e spiritualmente. I pensieri che ti attraversano in quei momenti non sono facilmente descrivibili e, aggiungo, se anche ci riuscissi – delle volte – è meglio non dirli: variano dai più brutti ad ancora peggio… Sono momenti difficili che ti affliggono: in certi frangenti non solo ti tolgono il sonno, ma anche il respiro.

Qualcuno le si è avvicinato in quel periodo. Ci riferiamo agli usurai.
Quando si affrontano momenti di difficoltà economica, le vie illegali si cercano perché si pensa che sia la scorciatoia più brevi non pensando alle conseguenze disastrose che portano con sé. L’illegalità si cerca, non c’è bisogno che essa cerca te.

Poi come è riuscito a venirne fuori?
Sono venuto al corrente della possibilità offerta dallo Sportello anti–usura della Caritas diocesana: un modo per venirne fuori da tutti questi casini. Mi sono rivolto a loro per avere una mano d’aiuto e ce l’abbiamo fatta.

Ha un ricordo di questo periodo?
Alla Caritas ci sono persone gentilissime che hanno dedicato tantissimo tempo per ascoltarmi. Sono stati loro a risolvere i miei problemi ristrutturando il mio debito.

Vuole dare un consiglio a chi, in questo periodo, può sentirsi schiacciato dal peso dei suoi debiti?
Non tentate vie traverse che possono portare all’illegalità; non abbandonatevi. Alla fine, come nel mio caso, una soluzione si trova sempre. Una luce in fondo al tunnel c’è, l’importante è cercarla.

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