Reggio Calabria, volontari Centri d’ascolto Caritas: al via un percorso formativo diocesano
L’iniziativa è rivolta a giovani e adulti, l’obiettivo è avvicinarli alla cura e all’ascolto dei bisognosi
Lavoro giovanile. La Chiesa reggina avvia un partenariato con aziende ed enti del territorio. Stamattina la presentazione presso i locali dell'arcidiocesi di Reggio Calabria - Bova.
Un piano antifuga. C'è da fermare l'emorragia generazionale che vede tantissimi under 30 reggini cercare fortuna altrove. Per farlo, le energie migliori di Reggio Calabria provano a fare sintesi. Stamattina alla sala "Monsignor Ferro" si è tenuta una conferenza stampa di presentazione dell'accordo multisettoriale "Job in progress".
I firmatari di questo patto sono tre diocesi della Metropolia di Reggio Calabria e la Camera di Commercio. Al tavolo della conferenza tra il presidente, Ninni Tramontana, e il segretario generale dell'Ente camerale, Natina Crea, siede l'arcivescovo della Chiesa reggina-bovese e presidente della Conferenza episcopale calabra, monsignor Fortunato Morrone.
«Vigileremo». Usa questo verbo Morrone; un po' insolito quando si siglano degli accordi. Ma figlio dell'onesta intellettuale del pastore d'origine crotonese. Sì, perché di protocolli firmati ne è piena la cronaca recente. Ma l'emorragia generazionale non si è mai arrestata.
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«Mi sono ritrovato questo lavoro, lo accolgo e lo benedico», aggiunge Morrone che focalizza il suo intervento andando al cuore del tema: «Perché è importante essere qui? Per i giovani. Non c'è bisogno di nessun'altra spiegazione». L'arcivescovo ha le idee chiare rispetto a ciò che manca, servizi e infrastrutture. Ma crede nel gioco di squadra: «Le premesse per fare bene ci sono tutte. La Chiesa vuole mettersi accanto a chi opererà a favore dei nostri ragazzi».
Ninni Tramontana, presidente della Camera di Commercio di Reggio Calabria, attraverso questo accordo multisettoriale prosegue il suo impegno sinergico con la Chiesa. Tramontana punta forte sul colpo d'occhio che si ha scorgendo la sala "Monsignor Ferro". Un parterre d'eccezione, tutti convocati per una partita fondamentale: «Associazioni datoriali, sindacati, ordini professionali, aziende. Vogliamo, insieme, costruire un'alternativa alla fuga dei giovani».
Come raggiungere questo obiettivo? Attraverso attività di orientamento e formazione «per spingere i giovani all'autoimprenditorialità» spiega Tramontana.
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La sinodalità - il camminare insieme - che papa Francesco richiede, è fotografato dalla firma congiunta dell'arcidiocesi di Reggio Calabria - Bova con le diocesi suffraganee di Locri-Gerace e Oppido Mamertina - Palmi.
In rappresentanza dei vescovi sono presenti i rispettivi direttori dell'Ufficio per la Pastorale sociale e del Lavoro. Per la diocesi della Piana di Gioia Tauro, don Emilio Sponton spiega come «I ragazzi non vedono alternative: appena concludono la scuola superiore, il primo pensiero è andare via. Con questo accordo vogliamo essere segno di speranza. Il territorio può trovare le risorse per farli restare».
Dello stesso parere anche don Tonino Saraco, direttore dell'Ufficio per la Pastorale sociale e del Lavoro nella locride: «Il lavoro è lo strumento principe per combattere la 'ndrangheta. Convergere su un progetto comune auspichiamo possa essere la strada per invertire la tendenza alla partenza di tanti giovani».
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Il gesuita lascia una grande eredità a tante coppie e ragazzi che ha formato e accompagnato nella vocazione alla sponsalità