Avvenire di Calabria

Punto di riferimento dei cattolici stranieri che vivono a Reggio. Fu istituita nel 2008 dall’arcivescovo Vittorio Mondello, unicum in Calabria

L’esperienza della “Missione con cura d’anime” a Reggio Calabria

Come funziona in pratica? Gestisce l’amministrazione di alcuni sacramenti, come matrimoni e battesimi, di cui tiene appositi registri

di Gabriele Bentoglio *

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L'esperienza della "Missione con cura d’anime" a Reggio Calabria: una parrocchia “globale”. Punto di riferimento dei cattolici stranieri che vivono a Reggio. Fu istituita nel 2008 dall’arcivescovo Vittorio Mondello, unicum in Calabria.

L'esperienza della "Missione con cura d’anime" a Reggio Calabria

La parrocchia la conosciamo tutti: una chiesa, un sacerdote, un territorio ben delimitato e, soprattutto, una comunità. Si vede bene soprattutto nei paesi, dove chi abita sul posto ha come punto di riferimento un luogo sacro dove si battezzano i bambini, si benedicono i matrimoni, si salutano le persone care prima di portarle al cimitero. Ma è anche ambiente vitale dove si organizzano le feste, si incontrano gli amici, giocano i bambini e si impara a far amicizia con Dio, in Gesù Cristo. Spesso la parrocchia è anche il rifugio di chi è giù di corda, di chi desidera essere ascoltato e ha bisogno di sentire che qualcuno gli batte una mano sulla spalla per incoraggiarlo nei momenti di buio, di sofferenza e di dolore.

A Reggio Calabria esiste anche una “Missio cum cura animarum”, che tradotto significa “Missione con cura d’anime”. È stata eretta dall’arcivescovo emerito Vittorio Mondello, l’8 luglio 2008, - unicum in Calabria - e l’ha affidata ai Missionari di San Carlo, chiamati anche Scalabriniani dal nome del loro fondatore, il Beato Giovanni Battista Scalabrini.


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A differenza della parrocchia territoriale, la “missione con cura d’anime” ha un territorio che si estende fino a coprire tutta la diocesi e, come punto di riferimento, ha la chiesa parrocchiale Santi Filippo e Giacomo in Sant’Agostino, con il suo parroco.

Anch’essa ha il compito di amministrare i sacramenti, organizzare momenti di incontro, accompagnare nella vita spirituale, programmare itinerari di catechesi e di condivisione. In particolare, la “missione con cura d’anime”, come la parrocchia territoriale, è una comunità. La differenza, però, sta nel fatto che la comunità della parrocchia è formata da tutti quelli che abitano entro i confini della parrocchia stessa, mentre la comunità della “missione con cura d’anime” è costituita da tutti i fedeli cattolici che sono immigrati nel territorio della diocesi. Si tratta, quindi, di persone che sono nate in altre zone del mondo e che si sono stabilite nella diocesi di Reggio Calabria per diversi motivi, quasi sempre per lavoro. Infatti, nella città e nella provincia di Reggio Calabria, si stima una presenza di circa 10 mila stranieri che hanno cittadinanza non italiana e abitualmente sono residenti sul territorio. In percentuale, si tratta del 6% della popolazione totale.

La comunità straniera più numerosa proviene dalla Romania, con circa 2.500 persone. Segue il gruppo marocchino, con circa 2.000 persone, mentre al terzo posto si colloca la comunità filippina, con circa 1.500 persone. Ora, mentre rumeni e marocchini sono per lo più appartenenti ad altra religione, i filippini sono per la totalità cristiani e, in maggioranza, cattolici. In questi anni sono in aumento anche i gruppi etnici provenienti dall’Est Europa, soprattutto da Georgia, Ucraina e Moldavia, che in maggioranza sono cristiani ortodossi. La “missione con cura d’anime” è a servizio delle comunità cattoliche immigrate, accompagnandole verso la buona integrazione, da non confondere con l’assimilazione: in effetti, viene assimilato uno che lascia il suo passato e diventa in tutto uguale alle persone che vivono nel nuovo ambiente, dimenticando la lingua madre, usi e costumi del Paese d’origine. L’integrazione, invece, esige che non vada perduto il patrimonio linguistico, culturale, sociale e religioso che ognuno porta con sé, ma ha bisogno di tempo perché tutto questo arricchisca il nuovo contesto d’immigrazione, con un fruttuoso scambio di valori e di risorse.

Ecco il compito della “missione con cura d’anime”: fa da ponte tra gli immigrati, che imparano a conoscere e a rispettare la realtà in cui si inseriscono, con tutto ciò che di buono portano con sé, e la popolazione autoctona, che li accoglie e ha l’occasione di apprezzare e fare propri tutti gli aspetti positivi dei nuovi arrivati.


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In concreto, attualmente la “missione con cura d’anime” gestisce l’amministrazione di alcuni sacramenti, come matrimoni e battesimi, di cui tiene appositi registri.

Inoltre, ogni domenica nella parrocchia Sant’Agostino si celebra una Messa in inglese, con alcune parti in italiano e tagalog, soprattutto per immigrati filippini, che fanno capo all’Associazione Cattolica Filippina e al movimento “Couples for Christ”. Il nucleo originario della comunità filippina è giunto a Reggio Calabria negli anni Settanta e, dunque, ormai siamo alla seconda generazione. Nei locali della parrocchia, prima dello scoppio della pandemia, si radunava anche l’Associazione dei Polacchi. Una volta all’anno, in occasione del Natale, e poi nella seconda domenica di maggio, la “missione con cura d’anime” organizza eventi che richiamano vari gruppi cattolici di immigrati. A Natale per la celebrazione del “Natale multietnico” e nel mese di maggio per la “Festa dei popoli”. Per molti anni vi è stata una terza occasione di ritrovo, nella domenica successiva a quella del Battesimo di Gesù, nel mese di gennaio, per la celebrazione della Giornata mondiale del migrante e del rifugiato, ora trasferita all’ultima domenica di settembre.

Per questi eventi, solitamente accorrono gruppi cattolici da Filippine, Romania, Ucraina, India, Congo, Nigeria, Sri Lanka, Polonia, Georgia, Seychelles, Mauritius e Brasile. La “Festa dei popoli” è partecipata anche da immigrati da Marocco, India (sik e indù), Egitto (copti) e ortodossi di vari Paesi dell’Est Europa. Infine, la “missione con cura d’anime” mantiene i contatti anche con la comunità dei copti ortodossi, che si raduna in Sant’Agostino una volta al mese per la celebrazione della Divina Liturgia. Per sua natura, dunque, la “missione con cura d’anime” ha una durata limitata nel tempo: quando l’integrazione può dirsi completa, la missione scompare.


* responsabile della Missio cum cura animarum

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