Avvenire di Calabria

Era il 6 luglio 2016 quando don Nicola Ferrante è tornato alla Casa del Padre: la sua memoria è ancora viva

Don Nicola Ferrante, il ricordo indelebile del sacerdote reggino

Il giorno precedente aveva festeggiato i 63 anni di sacerdozio: una vita spesa al servizio della Chiesa e dei fratelli

di Redazione Web

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Era il 6 luglio 2016 quando don Nicola Ferrante è tornato alla Casa del Padre. Il giorno precedente aveva festeggiato i 63 anni di sacerdozio: una vita spesa al servizio della Chiesa e dei fratelli.

Chi era don Nicola Ferrante?

Ordinato sacerdote il 5 luglio 1953, laureato in teologia con specializzazione catechetica, fu inizialmente parroco a Chorio di San Lorenzo; poi a S. Stefano in Aspromonte, e a Riparo; successivamente - oltre che Cappellano delle Suore del Monastero di Sales e delle Suore del Volto Santo - Rettore del Seminario Minore in anni difficili del cammino vocazionale.


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Poi fu anche Cancelliere del Tribunale ecclesiastico regionale, Segretario generale della Curia metropolitana, Direttore dell’Ufficio pastorale diocesano, Vice assistente provinciale delle Acli.

Era inoltre Canonico della Cattedrale dal 1969, Cappellano di Sua Santità dal 1975. Divenuto Parroco di Santa Maria di Loreto nel 1986, ha guidato la parrocchia con l’animo e la sapienza di un autentico Pastore fino al 2011. È stato per lungo tempo anche direttore dell’Archivio Storico Diocesano e storico opinionista de L'Avvenire di Calabria.


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Ha insegnato - oltre che religione nei primi anni del suo sacerdozio - Patrologia, Storia della Chiesa e Storia della Chiesa Reggina sia nel Seminario arcivescovile sia nell’Istituto superiore di Scienze Religiose.

Ha collaborato con i suoi articoli - oltre che col Settimanale diocesano - anche con diverse riviste specializzate (Bollettino della Badia Greca di Grottaferrata, Brutium, Calabria Sconosciuta, Historica, Rivista Storica Calabrese, Studi Meridionali).

Autore di diversi libri, tra cui quello sui Santi italo-greci e i Bizantini in Calabria, giunto alla quinta edizione, è stato anche socio della Deputazione di Storia Patria, membro del Comitato organizzatore degli Incontri di Studi Bizantini.

Nel 2020 gli è stato intitolato l'Archivio storico diocesano di Reggio Calabria.

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