Avvenire di Calabria

La notizia è stata resa pubblica in occasione della Giornata della memoria e dell'impegno in ricordo delle vittime di mafia

Una scuola reggina avrà il nome del giudice Scopelliti

La figlia Rosanna: «Questa intitolazione per noi è importante, perché porta alla consapevolezza del luogo in cui si vive»

di Redazione web

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Sarà intitolato al giudice Antonino Scopelliti la scuola Alvaro-Gebbione di Reggio Calabria. La notizia è arrivata in occasione della Giornata nazionale della Memoria e dell`impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie, celebrata all`interno della scuola e alla quale ha preso Rosanna Scopelliti, presidente della Fondazione  Antonino Scopelliti. 


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L'Amministrazione comunale, d’intesa con la scuola, ha già avviato l'iter per l'intitolazione al giudice Scopelliti che attende solo il parere definitivo della Prefettura.

L'Istituto comprensivo scolastico, diretto dalla dirigente Adriana Labate, prenderà il nome di: Alvaro-Scopelliti.  Nel corso della cerimonia svolta alla presenza di molti studenti e dell’orchestra scolastica, sono stati ricordati i nomi di tutte le vittime di mafie.

«Questa intitolazione, per la quale ringrazio di cuore la dirigente scolastica Adriana Labate, tutti gli insegnati e gli splendidi studenti – ha dichiarato Rosanna Scopelliti - per noi è importante perché porta alla consapevolezza del luogo in cui si vive. I bambini e i ragazzi che frequenteranno questa scuola si chiederanno chi era Antonino Scopelliti, e attraverso di lui si chiederanno chi lo ha ucciso, cosa sono le mafie, la ndrangheta e soprattutto impareranno a prendersi cura del proprio territorio, del luogo in cui vivono». 


PER APPROFONDIRE: La Chiesa reggina partecipa alla Giornata in ricordo delle vittime di mafia


«Questo – ha aggiunto Rosanna Scopelliti - è il punto fondamentale per praticare la legalità e dare corpo a questa parola, per fare memoria. Chi riesce a prendersi cura del suo ambiente, della sua scuola come se fosse veramente, ad esempio, la propria cameretta, impara a prendersi cura della comunità, impara a creare una comunità inclusiva ed in grado, con la consapevolezza delle proprie radici e memoria, di essere più forte nel contrasto alle mafie. Per noi – ha concluso Rosanna Scopelliti - praticare la legalità è imparare a prendersi cura». 

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