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Non si placa ancora il dolore per la tragedia del mare di domenica 26 febbraio, il prossimo consiglio del ministri si svolgerà a Cutro, giovedì 9 marzo.
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Il Consiglio dei ministri torna a riunirsi nuovamente in Calabria, in seduta straordinaria. È la terza volta negli ultimi 15 anni che ciò avviene. La prima volta, nel gennaio 2010 (Berlusconi) per parlare di lotta alla criminalità organizzata, dopo gli attentanti e le intimidazioni di inizio anno ai danni della magistratura reggina.
Il 18 aprile del 2019, sotto la presidenza Conte, ancora a Reggio Calabria, il Governo approvò il "Decreto Calabria" nel tentativo si superare l'emergenza sanitaria.
A distanza di quattro anni, sotto la presidente di Giorgia Meloni, l'esecutivo torna in Calabria a Cutro, per affrontare un'altra emergenza: l'immigrazione. Un'emergenza di caratare globale, ma di cui la Calabria è da anni "protagonista", in fatto di accoglienza. Una terra che adesso, dopo l'ultima tragedia, si sente ancor di più coinvolta drammaticamente nella questione.
Il Consiglio dei ministri è convocato per giovedì 9 marzo 2023 nel Comune di Cutro. La riunione si terrà nel corso del pomeriggio. Si terrà nella sala consiliare del Comune di Cutro. È quanto si è appreso, nel pomeriggio di ieri, da una nota di Palazzo Chigi. Ad annunciarlo anche la stessa premier Meloni che ha così voluto replicare a quanti hanno puntato l'indice contro un governo «definito - ha ricordato la stessa - muto».
Già ad Abu Dhabi, il presidente del Consiglio Meloni aveva annunciato «un segnale di concretezza». E così è partita la macchina organizzativa. Il timore, però, come già accaduto per i due precedenti appuntamenti, è che anche questo consiglio dei ministri straordinario in Calabria si possa rivelare l'ennesima passerella. Fonti di Governo lasciando intendere diversamente.
Nonostante la nota di Palazzo Chigi si riserbi di comunicare «successivamente l'ordine del giorno», fonti di Governo assicurano che saranno assunti provvedimenti importanti e concreti. Insomma, non sarà solo un atto simbolico, ma «l'inizio di un percorso articolato sul tema dei migranti».
Del resto lo ha ribadito ancora Giorgia Meloni: «Farò più che una visita, celebrerò il prossimo Consiglio dei ministri sull’immigrazione a Cutro. In questi giorni ho letto e sentito ricostruzioni surreali. Il Governo, con il ministro dell’Interno Piantedosi, è andato immediatamente in Calabria e il governo sono io. Poi c’è stato anche il presidente della Repubblica. Il passaggio successivo è dare una risposta. Già qualche giorno fa - ancora le sue parole alla stampa - avevo discusso di riunire lì il Cdm per dare un segnale anche di concretezza. Vorrei che su questa materia – osserva la premier – si guardasse piuttosto a quello che si può fare per impedire che queste tragedie succedano ancora».
Unendosi in coro con papa Francesco, intanto, sulla strage dei migranti è intervenuto il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, lanciando un appello affinché «di fronte all’evento drammatico che si è consumato» il cordoglio si traduca «in scelte concrete e operative da parte di tutti: dell’Italia, dell’Ue, di tutti i paesi che ne fanno parte».
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«Quei profughi ci hanno fatto tornare alla mente quanto il nostro paese ha fatto due anni fa per portare in Italia tutti i cittadini afghani che avevano collaborato con la nostra missione», ha ricordato il Capo dello Stato. Non è escluso che nel medio termine si possa arrivare alla rivisitazione del decreto flussi.
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