Avvenire di Calabria

La celebrazione liturgica che si è tenuta lo scorso 8 dicembre è stata presieduta dall'arcivescovo di Reggio Calabria - Bova Morrone

Villa San Giuseppe, chiuso l’anno dedicato al custode di Gesù

Per la prima volta, unica parrocchia in Italia, si è svolta una Via Patris Corde ispirata alla lettera del Papa

di Francesco Chindemi

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L’atto di affidamento allo sposo di Maria e la benedizione delle icone che lo raffigurano. Si è chiuso così, mercoledì scorso, nella parrocchia di San Giuseppe in Villa San Giuseppe, l’anno speciale dedicato al padre putativo e “custode” di Gesù. Un anno voluto da papa Francesco, in occasione dei 150 anni della dichiarazione con cui il beato Pio IX ha riconosciuto San Giuseppe patrono della Chiesa universale. Il pontefice ha inviato la lettera apostolica “Patris corde” e anche la comunità della Vallata del Gallico l’ha recepita e ha voluto rendere onore a colui che è anche il proprio patrono, ricordandone la figura e la tenerezza paterna.


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Mercoledì scorso, solennità dell’Immacolata concezione, anche la parrocchia guidata da padre Franco Saraceno ha partecipato, riunita in preghiera, alla chiusura dell’anno dedicato a San Giuseppe. Lo ha fatto con una Santa Messa alle 11, celebrata all’aperto, presieduta dall’arcivescovo metropolita di Reggio Calabria - Bova, monsignor Fortunato Morrone. Il parroco, don Saraceno, ha concelebrato. Nel dare inizio alla celebrazione liturgica, il vescovo ha prima benedetto le icone di San Giuseppe. «Quello che oggi concludiamo è stato, per la nostra comunità parrocchiale un anno vissuto all’insegna della gioia», ha ricordato padre Saraceno.

La "Via Patris Corde" dedicata a San Giuseppe

Un anno accompagnato e contraddistinto dalla “Via Patris corde”, un cammino spirituale caratterizzato da otto soste, ciascuna ispirata alla lettera del Papa. Ogni tappa è stata illustrata da otto icone, realizzate dall’artista Nunzio Vilasi e accompagnate dalle poesie-preghiere redatte dalla professoressa Maria Cristina Brancati. Per la prima volta è stata percorsa proprio nella giornata di mercoledì. «Il nostro è stato solo un piccolo contributo, a muovere il quale - ha spiegato padre Franco - l’invito del Papa. Ad accrescere l’amore verso questo grande Santo, per essere spinti a implorare la sua intercessione e per imitarne le virtù». Il parroco ha inoltre ringraziato monsignor Morrone per «averci accompagnato in questo cammino».

Il presule, dal canto suo, ha ringraziato la comunità di Villa San Giuseppe per quanto fatto. Ha sottolineato la «paternità e tenerezza» dello sposo di Maria, spiegando le qualità che lo rendono grande.


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«L’obbedienza, l’accoglienza, il coraggio creativo e il lavoro, non sono solo qualità umane espresse in modo unico in San Giuseppe, ma indicano - ha detto il presule - anche lo spessore e la concretezza della fede dell’uomo chiamato da Dio a prendersi cura di Gesù e di sua madre Maria. Con Gesù e Maria, Giuseppe ha intrapreso un cammino esistenziale con una postura sinodale vissuta responsabilmente nella quotidiana ed unica realtà familiare di Nazareth, icona delle nostre comunità e famiglie cristiane».

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